In che modo il design computazionale e la fabbricazione digitale possono apportare valore aggiunto alla lavorazione artigianale del vetro? Da questa domanda è partita l’avventura di Marianna Capuano, founder di Macavè, al Centro per l’Artigianato Digitale.
“Il mio obiettivo è quello di passare dalla bidimensionalità, tipica della lavorazione artigianale del vetro, alla tridimensionalità, riuscendo a sviluppare prototipi tridimensionali in vetro”, ha detto Marianna all’inizio del suo percorso di incubazione Atelier di Artigianato Digitale (AAD).
GlassHopper: lo sviluppo di una nuova progettualità
Grazie alla formazione ricevuta da esperti del settore durante la partecipazione all’Atelier di Artigianato Digitale, tra i vari progetti realizzati c’è GlassHopper, non un prodotto finito ma un’innovativa tecnica produttiva che coniuga modellazione 3D, algoritmi computazionali, fabbricazione digitale e lavorazione artigianale del vetro. Questa tecnica è stata applicata per creare un supporto a forma di volpe, stampato in PLA, su cui andare a realizzare una lampada tridimensionale.
Ecco di seguito, step by step, tutte le fasi progettuali.
Primo step: la modellazione in 3D con Rhinoceros e Grasshopper
Il primo step del progetto di Marianna è partito dalla modellazione del supporto a forma di volpe tramite il software Rhinoceros 3D che l’artista del vetro ha scoperto durante il percorso di innovazione al CAD. “Imparare a modellare in 3D è stato un punto di svolta fondamentale per il mio progetto e per tutto il mio percorso professionale”, dice Marianna. “Progettare al pc apre infinite possibilità creative, perché consente di vedere in anticipo il prodotto finito, prima ancora di realizzarlo, e di migliorarne eventualmente forma e struttura, per evitare possibili errori in fase di prototipazione rapida attraverso l’utilizzo della stampante 3D. Tutto ciò si traduce in un risparmio di tempo preziosissimo.”
Grasshopper e la scomposizione della superficie di lavoro
Un altro incontro affascinante che Marianna ha fatto durante il percorso di aggiornamento al CAD, è stato quello con Grasshopper. Attraverso l’ambiente di sviluppo parametrico Grasshopper, Marianna ha costruito un algoritmo in grado di scomporre l’intero oggetto tridimensionale in tante superfici planari di forma triangolare, che sarebbero poi serviti a ritagliare i tasselli in vetro del manufatto finale.
Questi stessi tasselli sono stati automaticamente numerati e impaginati su un piano, sempre grazie all’utilizzo del software Grasshopper, per essere stampati su carta. Grazie a questo passaggio, Marianna ha potuto sovrapporre le lastre di vetro per tagliare i tasselli nella misura esatta.
La stampa 3D del supporto in PLA
Contemporaneamente a questo procedimento manuale, la stampante 3D del Centro per l’Artigianato Digitale ha stampato il supporto a forma di volpe in PLA, la cui superficie risulta composta da parti omologamente numerate.
La molatura e la saldatura della lampada
Ultimo step! I bordi dei singoli poligoni di vetro sono stati molati e ricoperti di rame, per consentire la saldatura a piombo.
In quest’ultima fase, Marianna ha utilizzato il supporto in PLA come base d’appoggio per la congiunzione dei singoli pezzi di vetro. In tal modo ha avuto la possibilità di saldarli con la giusta angolazione. Questo procedimento è avvenuto per blocchi, che sono stati poi successivamente saldati insieme per creare la lampada finale.
Il risultato? Un progetto che unisce perfettamente tradizione e innovazione, approccio artigiano e visione d’avanguardia. Ed è anche la riprova delle infinite possibilità che la manifattura 4.0 può oggi offrire al talento artigiano e al Made in Italy di valore.